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Martin Heidegger

BIOGRAFIA Filosofo tedesco (Messkirch 1889-Friburgo in Brisgovia 1976). Studiò a Friburgo, dove ebbe come docenti H. Rickert ed E. Husserl e si laureò nel 1914. Nel 1916 fu nominato libero docente e dal 1923 al 1927 insegnò a Marburgo. Nel 1928 ottenne la cattedra di Husserl a Friburgo e nel 1933 fu per alcuni mesi rettore di quell'università. In quel tempo aderì al partito nazista e scrisse a favore del regime, ma poi si chiuse in un silenzioso riserbo. Nel 1945 venne epurato dall'insegnamento per i suoi trascorsi nazisti, ma nel 1952 vi fu riammesso come “professore emerito”. Nel decorso del suo pensiero Heidegger partì da un'adesione alla fenomenologia husserliana, ma se ne staccò nel 1927 proseguendo la propria ricerca filosofica in campo esistenzialistico sulla falsariga di una metafisica essenzialmente neoplatonica . A questo primo periodo del suo pensiero, gli studiosi ne fanno seguire un secondo che parte dalla conferenza romana su Hölderlin del 1936. LA

Edmund Husserl

VITA E OPERE Filosofo tedesco (Prossnitz, Moravia, 1859-Friburgo, Baden, 1938). Figlio di un commerciante ebreo, studiò matematica a Lipsia, Berlino e Vienna. A Berlino fu influenzato in modo decisivo dalla scuola di rigore scientifico di Weierstrass . Seguì poi a Vienna le lezioni di F. Brentano , la cui psicologia descrittiva, incentrata intorno alla nozione-chiave di intenzionalità, alimentò tutta la sua riflessione successiva ( Philosophie der Arithmetik , 1891). Fu quindi libero docente a Halle e professore a Gottinga (1901-16), e raggiunse il massimo prestigio e la più larga fama a Friburgo (1916-28), dove nel 1933 venne radiato dal corpo accademico in forza delle leggi razziali. Lo sviluppo della ricerca di Husserl è scandito solo imperfettamente dalle principali opere apparse durante la sua vita: Logische Untersuchungen (2 vol., 1900 e 1901; Ricerche logiche), Philosophie als strenge Wissenschaft (su “Logos”, 1910-11; Filosofia come scienza rigorosa), Ideen zu einer reinen P

Henri Bergson

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I L PENSIERO Bergson nega la qualità della scienza affermando che l'individuo non è conoscibile scientificamente e che per egli non possono essere utilizzate le stesse regole che consentono l' interpretazione dei fenomeni. Bergson esegue  una netta separazione tra tempo nella scienza e tempo nella vita: TEMPO DELLA SCIENZA:  è una grandezza misurabile e omogenea  è fatto di istanti tutti uguali e allo stesso tempo tutti diversi  è il tempo reversibile che consente la ripetizione è il tempo spazializzato ed esteriore TEMPO DELLA VITA: è fatto di attimi inripetibili  è il tempo vissuto  si costruisce nella continuità l'uomo fa conserva anche senza accorgersene MATERIA E MEMORIA In materia e memoria Bergson espone il problema di definire una relazione tra il corpo e lo spirito. egli critica:  l'ipotesi epifenomenista, secondo la quale il pensiero è una semolice funzione del cervello l'ipotesi parallelista, secondo la quale